Giorgino
| Titolo: Volevano uccidere sindaco Gela, Rosario Crocetta: arresti Ven Apr 24, 2009 1:31 pm | |
| GELA (24 aprile) - I boss mafiosi di Gela avrebbero imponevano il pizzo alle imprese siciliane che si aggiudicavano appalti pubblici a Milano. Ma preparavano anche un attentato per uccidere il sindaco di Glea Rosario Crocetta e alcuni imprenditori. L'inchiesta che stamani ha portato all'arresto di due persone per associazione mafiosa, fa emergere che il gruppo mafioso degli Emmanuello voleva uccidere gli imprenditori gelesi che negli ultimi anni hanno collaborato con le forze dell'ordine e la magistratura nella lotta al racket delle estorsioni, e contro Rosario Crocetta per la sua attività di sindaco antimafia. Gli inquirenti sostengono che il pericolo di attentati sarebbe stati attuale ed imminente. Per questo motivo la procura distrettuale antimafia ha chiesto con estrema urgenza il provvedimento cautelare al gip. Il progetto di uccidere Crocetta si inquadra anche nelle campagne di stampa e le iniziative amministrative prese dal sindaco per riaffermare la legalità a Gela. Il piano contro il sindaco. Il piano per uccidere il sindaco di Gela, Rosario Crocetta, è stato preparato e concordato da Maurizio La Rosa, arrestato stamani dalla polizia di Stato, con altri mafiosi residenti in Lombardia. Sono diversi, infatti, i viaggi che la squadra mobile di Caltanissetta ha osservato negli ultimi mesi fra la Sicilia e la Lombardia fatti da La Rosa, dove l'uomo ha incontrato esponenti delle cosche mafiose di Gela che da tempo si sono trasferiti al Nord, fra Milano e Varese. E in Lombardia i boss proseguirebbero i loro affari illeciti e avrebbero pure la disponibilità di armi. Dell'attentato a Crocetta ha parlato anche il boss pentito Carmelo Barbieri, il cui primo verbale di interrogatorio da collaboratore di giustizia è del 6 marzo 2009. Alle sue dichiarazioni si aggiungono anche le intercettazioni da cui si riscontra l'idea degli uomini del clan Emmanuello di uccidere Crocetta. Pizzo agli imprenditori. Gli imprenditori avrebbero dovuto pagare «la protezione» anche se svolgevano lavori in città del Nord Italia e non solo in Sicilia. Gli arresti. Gli agenti della Squadra mobile di Caltanissetta e del commissariato di Gela hanno arrestato Maurizio Saverio La Rosa, di 40 anni e Maurizio Trubia, di 41, entrambi di Gela. Sono accusati di associazione mafiosa e di aver imposto il pagamento del «pizzo» a imprese di Gela che effettuavano lavori pubblici anche a Milano. I due indagati dovranno pure rispondere dell'aggravante di aver fatto parte di un'associazione armata, che aveva disponibilità di esplosivo ed armi. IlMessaggero | |
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