I più interessati alla politica sono i giovani greci ma è nel nord dell'Europa che troviamo la gioventù più attiva politicamente. In Italia siamo piuttosto coscienziosi: siamo tra i paesi, insieme alla Svezia e al Belgio, in cui la percentuale di giovani che si reca alle urne per le elezioni è la più alta d'Europa.
L'ultima indagine dell'Eurobarometro 2007 ci svela un quadro della gioventù europea piuttosto dinamico. L'82% dei giovani europei s'interessa alla politica del proprio paese, il 73% alla politica della loro regione e il 66% alla politica a livello comunitario. I ragazzi risultano essere molto più attivi in politica rispetto alle donne ma in generale solo il 5% è iscritto a un partito politico.
La Grecia detiene il primato della gioventù più interessata alla politica a tutti i livelli mentre i belgi, i rumeni e i cechi sembrano essere meno sensibili ai problemi della società.
L'avvenire dell'Europa
I giovani sono l'essenza e il futuro dell'Europa ma come riuscire a migliorare la loro partecipazione ai processi di democrazia partecipativa e a implicarli di più nelle problematiche della società civile?
Abbassare l'età legale per l'esercizio del diritto di voto potrebbe essere un modo per attirare i giovani verso la politica. La deputata austriaca Karin Resetarits (ALDE) ha ricordato che le elezioni 2008 del Consiglio nazionale austriaco, durante le quali furono ammessi al voto anche i giovani di 16 anni, "sono state uno schiaffo in faccia: tutti votarono a destra".
"Abbassare l'età per l'esercizio del voto non è sufficiente - ha affermato l'eurodeputata Lissy Gröner (PSE)- sono più importanti invece il ruolo dei genitori e le campagne d'informazione focalizzate su un pubblico giovane".
Proprio sul problema dell'informazione e della comunicazione con i giovani si è espresso il presidente del Forum europeo della gioventù, Tine Radinja: "Dobbiamo creare una cultura della partecipazione. Solo i giovani informati diventeranno dei cittadini attivi".
L'Europa dei giovani
L'Europa, secondo i dati dell'Eurobarometro, è un soggetto che interessa i giovani. Molti di loro, infatti, la associano alla libertà di circolare, di studiare e di lavorare liberamente in un altro paese membro e considerano queste libertà come i principali vantaggi della "cittadinanza europea". Anche in questo caso si registra una differenza tra paesi. I giovani dei nuovi Stati membri hanno tendenza a considerare molto più positivamente l'UE rispetto ai loro corrispettivi della vecchia Europa.
L'Unione europea ha creato molte iniziative a sostegno dei giovani. Il Patto europeo per la gioventù, che s'iscrive nell'ambito della strategia di Lisbona, è stato creato proprio con lo scopo di migliorare l'istruzione, la formazione, l'inserimento professionale e l'inclusione sociale dei giovani europei.
"I giovani hanno bisogno di un sogno - ha affermato il deputato rumeno Daniel Petru Funeriu (PPE/DE) - una volta che hanno un sogno sentiranno il desiderio di parteciparvi. Ma chi sogna realmente il "sogno europeo"?".
I giovani di oggi, contrariamente a quanto si creda, sono informati su molte cose, compresa la politica europea. Per le prossime elezioni, essi dispongono di tutte le informazioni necessarie per fare la loro scelta: "Dobbiamo solo far appello al loro senso di responsabilità", ha affermato la deputata austriaca Christa Prets