A Torino la prima volta di Emanuele Filiberto
ALESSANDRO MONDO
TORINO
Si mette in coda come uno scolaretto, senza curarsi dei flash dei fotografi, incuriosito da procedure che devono sembrare un po� astruse a chi le affronta per la prima volta. �Guardate - commenta con un sorriso mentre mostra il certificato elettorale intonso -. Con l�et� che mi ritrovo, nemmeno un timbro... Dovr� recuperare il tempo perduto!�.
Debutto elettorale per Emanuele Filiberto, primo Savoia ad esercitare il diritto di voto dopo aver guadagnato lo status di cittadino repubblicano. Alle 15,15, puntuale come un orologio, si presenta al seggio numero uno allestito in Comune. E� visibilmente emozionato, sgombra subito ogni dubbio: nel 2008 si candid� alla Camera dei deputati con una lista chiamata �Valori e futuro con Emanuele Filiberto� presentandosi solo per la circoscrizione estera �Europa�. Allora prese appena lo 0,4%, ora le cose potrebbero cambiare. �E poi all�epoca avevo la cittadinanza svizzera�, spiega ai cronisti. E adesso? �Ho quella italiana, per la precisione in Umbria�. In Umbria dove? �A Umbertide�, aggiunge divertito.
Il che gli preclude la possibilit� di votare per le provinciali a Torino. Il primo assaggio elettorale del giovane Savoia si limita alle europee, dove � candidato dall�Udc nella circoscrizione Nord-Ovest. Mentre attende il suo turno, osserva curioso gli scrutatori al lavoro, cede il passo alle signore fino a quando gli spiegano che esistono file dedicate ai due sessi, inganna l�attesa chiaccherando con i giornalisti: �In fondo sono triste che questa campagna elettorale sia terminata. E� stato bello ritrovare il contatto con la gente, scoprire il mio Piemonte... L�ho vissuto come un ritorno alle origini, alle mie radici�.
Detto cos�, pu� suonare come un�ovviet�. Invece il tono e la mimica sono quelle di un ragazzo che, a dispetto del cognome ingombrante, non sembra diverso da tanti altri. Felice di poter camminare per strada, lusingato dalle attenzioni, galvanizzato dalla nuova avventura politica: �Stare in mezzo alla gente mi ha insegnato l�umilt�. Gli italiani sono grandi lavoratori, hanno una grande dignit� ed amano il loro Paese. Peccato che le classi dirigenti non se ne rendano conto�.
Di nuovo riemerge il sapore dell�ovviet�. Forse se ne rende conto anche lui, visto che si sente in dovere di ribadire il concetto: �No, guardate... Per 31 anni sono stato fuori dall�Italia, con l�esilio l�ho amata anche di pi�. Mi hanno sempre dipinto come una figura inaccessibile ma non � cos�.
Di l� a poco si imbucher� nella cabina numero 3, matita alla mano. In serata i genitori lo raggiungeranno per condividere con lui l�attesa dello scrutinio elettorale: tra i programmi in agenda, una puntata in piazza San Carlo per seguire i Giochi mondiali dell�Aria. Gli chiedono quale sar� la priorit� una volta eletto a Strasburgo. �Cio�, se sar� eletto...�, si corregge un cronista. �Appunto, facciamo le corna - risponde Filiberto con una risata -... Forza ragazzi, non vorrete che mi tocchi qui, davanti a tutti. Non sarebbe elegante!�. Poi torna serio: �La gente non conosce il Parlamento europeo. Invece a Bruxelles si pu� fare molto, anche per il Piemonte. Di certo non potr� nascondermi dietro la poltrona. Per chi voter�? Credo che voter� per me perch� me lo merito. Per me e per una donna. No, non dir� quale�.